Giorgia Meloni si è presa l’Italia (raccoglie il 26% dei voti). Il centrodestra ha la maggioranza dei seggi in entrambe le Camere anche se la Lega crolla sotto il 10% e Forza Italia pure. Il Pd non raggiunge il 20%. Il M5S si piazza come terzo partito, soprattutto per l’exploit registrato al Sud. Il Terzo Polo non sfonda. E le urne sono davvero amare per il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio, che resta fuori dal Parlamento.
Il dato su cui va fatta una profonda riflessione è quello dell’astensione: ha votato solo il 64% degli elettori. Si tratta dell’affluenza più bassa di sempre, per delle elezioni politiche.
Giorgia Meloni nella notte commenta così gli esiti del voto: “L’indicazione chiara degli italiani è quella di un governo di centrodestra a guida FdI”. E poi ha invocato “un clima sereno, questo è il tempo della responsabilità”. Per lei, dice con il petto gonfio, “è una notte di orgoglio e di riscatto”.
All’Assemblea di Confindustria Francesco cita Adriano Olivetti sui salari e denuncia la troppa distanza tra le remunerazioni dei lavoratori e quelle di manager e imprenditori. E sul fisco dice: « E’ il cuore del patto sociale, ma le imposte devono essere eque e fissate in base alla capacità contributiva ». Il Pontefice chiede una politica per tutelare giovani e lavoro femminile e favorire l’inserimento degli immigrati.
Il filo atlantismo è un imperativo categorico del programma del centrodestra, un progetto che si interseca con le posizioni del Pd e dei sostenitori della cosiddetta « Agenda Draghi ». Al netto del Ponte sullo Stretto, che non trova molti proseliti al di là di Fi-Lega e Fdi, più complessa è la partita sul fronte delle riforme, con il presidenzialismo e le autonomie, su cui puntano Giorgia Meloni(per il primo), e Matteo Salvini (per le seconde), che diventa un vero proprio spartiacque rispetto al centrosinistra e ai propositi dei moderati di centro. Su salute e nuove fonti energetiche si concentra uno dei 15 punti del centrodestra che però non direbbe no al nucleare pulito dell’ultima generazione: un passo decisamente forte per la sinistra ecologista, i 5 stelle (contrari anche ai termovalorizzatori), e il Pd.
Centrosinistra: salario minimo e dote ai 18enni
E alla richiesta di meno tasse, con una flat tax al 15% anche per i lavoratori dipendenti rilanciata da Matteo Salvini (per Berlusconi potrebbe bastare al 23), il Pd risponde con la rimodulazione dell’Irpef , la parità salariale, e la dote di 10 mila euro per i diciottenni da ricavare da una sorta di patrimoniale. Ma i dem e la sinistra rilanciano anche sui diritti civili, lo ius scholae e la tutela dell’ambiente.
E, andando contro uno dei cardini dei 5 stelle, Enrico Letta vorrebbe la modifica del reddito di cittadinanza e del superbonus 110. Elemento divisivo tra centrodestra, Pd e sinistra è sicuramente la modalità con cui si declinano i canoni su sicurezza e migranti (più orientati verso l’accoglienza nel Pd e nella sinistra e più sul concetto del respingimento da parte di Fratelli d’Italia e Lega) con una ulteriore differenziazione tra Giorgia Meloni , Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per quanto riguarda l’ipotesi di « blocco navale » per evitare gli arrivi dalla Libia.
M5S: reddito di cittadinanza e cashback fiscale
I 5 stelle puntano sugli aiuti alle imprese e alle famiglie, un tema su cui convergono sostanzialmente tutte le forze politiche, sia pure con diverse declinazioni sull’argomento. E tengono il punto su salario minimo e il no alle trivelle (idea che li accomuna alla sinistra ecologista). Il rilancio contro la precarietà del lavoro sembra essere un denominatore comune.
L’inclusione sociale è un altro cavallo di battaglia del centrodestra, mentre il cashback fiscale rappresenta un punto di riferimento per il partito di Conte.
Terzo Polo: agenda Draghi e Pnrr
L’agenda Draghi campeggia nel programma di Carlo Calenda e Matteo Renzi, viatico forse non secondario per un eventuale accordo in salsa centrista tra Azione e Italia Viva. Per trovare i punti in comune nei programmi dei due leader non c’è quindi che l’imbarazzo della scelta: dall’atlantismo all’europeismo, al sostegno all’Ucraina. E ancora, il Pnrr con il raggiungimento di tutti i 55 obiettivi. Un Pnrr sul quale invece i partiti del centrodestra chiedono alcune revisioni. In questo quadro, un capitolo di convergenza tra Calenda e Renzi è quello delle riforme, proprio a cominciare da quelle avviate dal governo uscente, dalla concorrenza alla giustizia (a partire dalla riforma del Csm), dal fisco, con la riforma dell’Irpef ,all’agenda sociale. Attenzione anche per la politica energetica e ambientale, con una forte spinta per le rinnovabili, l’installazione dei rigassificatori che invece vede la contrarietà della sinistra.
L’iniziativa InSuperAbile. Per 25 giorni, gli organizzatori di Asd Running Team Rosa e Lamu accompagneranno persone con diverse patologie e fragilità lungo il tracciato che dal Santuario della Verna, all’estremo Nord della Toscana, conduce alla Capitale
E’ uno dei cammini più antichi e più recenti. Costruito sulle vie, i sentieri, i paesaggi (alcuni ancora incontaminati) che ottocento anni fa fecero da scenario a un gruppo di frati che, camminando, stavano costruendo uno dei più grandi messaggi d’amore della storia. E’ la via di Francesco, le centinaia di chilometri attraverso le meraviglie naturali e storiche del Centro Italia che il santo di Assisi percorse tra Umbria e Lazio per predicare, creare eremi e monasteri, fino ad arrivare a Roma.
Quasi cinquecento chilometri duri e spesso solitari. Lontani, per intenderci, dal Camino di Santiago. E anche faticosi, in più tappe bisogna prepararsi anche a mille metri di dislivello in un giorno: i frati erano camminatori instancabili, non si arrestavano di fronte alle asperità e del loro passaggio hanno lasciato testimonianze emozionanti. Dal convento de La Verna – in Toscana – attraverso le città umbre fino a Spoleto e alla Valnerina, per entrare nel Lazio e risalire alla Valle di Rieti (la Valle Santa) con i suoi indimenticabili monasteri (non solo Greccio), e poi prendere la via di Roma.
Su queste strade, un passo alla volta, Francesco ha fatto crescere un rivoluzionario messaggio di inclusione per gli uomini e per la natura. Non è difficile pensare che – tra le migliaia di pellegrini che ogni anno le percorrono – il gruppo che il 19 agosto parte da San Pietro per arrivare a La Verna sarebbe stato per lui il compagno di cammino perfetto.
Il progetto si chiama InSuperAbile, ed è al suo secondo appuntamento. Una staffetta dell’inclusione lunga 25 giorni e poco meno di 500 chilometri lungo i quali molti gruppi di persone con diverse fragilità, patologie e disabilità seguiranno a passo lento le vie legate alla memoria del santo di Assisi, “passandosi – spiegano gli organizzatori – un simbolico testimone di speranza, rinascita e di nuove aperture verso l’indipendenza, l’autosufficienza e la fiducia in sé stessi”.
Daniele Nardi, du Département d’ingénierie informatique automatique et de gestion de l’uiniversité La Sapienza, a été nommé directeur du Laboratoire national artificial intelligence and intelligent systems du Consortium interuniversitaire national pour l’informatique. Cette nouvelle pose, donc, aux sommets du monde académique et de la recherche universitaire, l’athénée romain.
En cette circonstance, cette nomination, représente une ultérieure reconnaissance pour la Sapienza, qui a été le berceau de l’Intelligence artificielle en Italie, en ayant activé le premier enseignement dans cette discipline au début des années ’90, la première maîtrise en Intelligence artificielle et robotique en 2009, et en ayant ouvert cette année un Doctorat national en Intelligence artificiel.
Le commentaire de la doyenne
L’université romaine aujourd’hui, vante un de plus significatifs groupes de chercheurs et experts en Intelligence artificielle, d’absolu valeur international. Antonella Polimeri a déclaré : « On est certaine que, aussi avec le support de toutes les autres zones du savoir, qui se sont rapprochées à l’Intelligence artificielle, dans le récent passé, la direction du Professeur Nardi ira contribuer à actions stratégiques telles de permettre à l’Italie d’être compétitive dans cette discipline qui pourra représenter le tremplin de lancement pour projet de grand impact scientifique ».
Le Laboratoire « national artificial intelligence and intelligent systems » du Consortium interuniversitaire national pour l’informatique, a l’objectif de renforcer la recherche italienne dans le secteur de l’Intelligence artificielle, en supportant le rôle de l’Italie dans le monde, de soutenir l’industrie italienne en promouvant le transfert technologique de la recherche à l’entrepreneuriat, de supporter la société italienne au travers le développement d’applications qui seront en mesure d’améliorer les services pour les citoyens et de contribuer à nouvelles visions de l’Intelligence artificielle, pour une utilisation consciente et respectueuse des principes éthiques.
« Eravamo a un passo dall’eradicazione della polio, ma i recenti casi rappresentano un campanello d’allarme. Chi non si è o non ha vaccinato i propri figli dovrebbe farlo. Ignoranza, malafede e disinformazione rischiano di farci tornare indietro di 70 anni, davvero incredibile ». Lo scrive su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, commentando l’allarme dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità per i recenti casi di poliomielite a New York, Regno Unito e Israele, geneticamente collegati fra loro.
La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale. In Italia la vaccinazione è diventata obbligatoria nel 1966, il vaccino si somministra in età pediatrica e la copertura vaccinale monitorata dall’Istituto superiore di sanità e aggiornata all’estate del 2021 è del 94%, superiore alla media europea. L’ultimo caso notificato nel nostro Paese risale al 1982.
L’allarme, nel Regno Unito come negli Stati Uniti, è scattato dopo che nell’impianto fognario della città di Londrasono state riscontrate tracce del virus della poliomelite superiori alla norma, in grado di causare l’omonima malattia. Il virus è stato poi trovato anche a New York, dove un uomo è rimasto paralizzato a Rockland County, nella parte nord della città. Le autorità locali e poi l’Oms hanno quindi invitato a vaccinare quanto prima chi è scoperto. L’Nhs, il sistema sanitario inglese, ha già avviato una campagna di vaccinazione antipolio offrendo la prima dose o il richiamo ai bambini da 1 e 9 anni di età, a partire da quelli residenti in aree dove i tassi di copertura vaccinale sono particolarmente bassi.
E ora anche in Italia, seppur in assenza di casi di poliomelite, esperti come Bassetti invitano chi nonostante l’obbligo non si è vaccinato o non ha vaccinato i propri figli a correre ai ripari.
Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, racconta come in 50 anni da argomento ai margini l’energia pulita è diventata centrale per lo sviluppo e per l’ambiente
20 AGOSTO 2022 – di Marco Panara
Gianni Silvestrini (1) è un pioniere. Ha cominciato a occuparsi di energie rinnovabili scrivendo la sua tesi di laurea nel 1975, appena tre anni dopo l’uscita di quella pietra miliare che è ‘I limiti dello sviluppo’, il rapporto commissionato dal Club di Roma al Mit di Boston. Allora l’energia rinnovabile era un tema esoterico, una ipotesi, una utopia. Aostano trapiantato a Palermo, Silvestrini ha passato i successivi 47 anni a girare l’Italia e il mondo studiando, proponendo e promuovendo le energie rinnovabili. Lo stato dell’arte sulla materia è il suo ultimo libro, Che cos’è l’energia rinnovabile oggi appena pubblicato da Edizioni Ambiente.
Chi parlava di energie rinnovabili nel 1975?
« Cominciava ad esserci qualche articolo, soprattutto negli Stati Uniti, ma era un mondo del tutto marginale e chi se ne occupava era considerato un eretico. Proprio quell’anno Feltrinelli pubblicò un libro di Giovanni Battista Zorzoli, del quale poi sono diventato amico e con il quale ho collaborato in varie occasioni. Quel libro, Il dilemma energetico. Per un nuovo Medioevo tecnocratico o un nuovo umanesimo socialista?, probabilmente il primo in Italia su quel tema, mi aprì nuove prospettive. Pensando a quei tempi mi colpisce ancora di più un rapporto recente della International Energy Agency (IEA), che ha sempre guardato con sufficienza il mondo delle rinnovabili, nel quale si afferma che tra il 2021 e il 2026 il 95% della nuova capacità di produzione elettrica istallata nel mondo sarà da fonti rinnovabili ».
Una buona notizia, ma è una previsione credibile?
« Direi di sì, i prezzi degli impianti fotovoltaici ed eolici on shore sono crollati e mi ha colpito il fatto che nelle ultime settimane un bando portoghese per l’istallazione di un impianto fotovoltaico galleggiante e alcuni bandi statunitensi per impianti eolici offshore prevedano che il vincitore paghi il governo. Il contrario degli incentivi, vuol dire che i prezzi industriali sono scesi tanto da rendere queste fonti remunerative ».
(1) Gianni Silvestrini : è nato ad Aosta nel 1947, si è laureato al Politecnico di Torino in Ingegneria Chimica. Dal 1977 al 1996 ha svolto l’attività di ricercatore presso l’Università di Palermo e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche, principale ente pubblico di ricerca italiano) nel campo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle politiche energetiche. Dal 2004 al 2007 ha svolto attività di ricerca e didattica presso il Politecnico di Milano, dove fudove è responsabile del master “Ridef – reinventare l’energia”. È direttore scientifico del Kyoto Club e della rivista e del portale QualEnergia.it : https://www.qualenergia.it/
La buona pratica di acquistare un romanzo in più e lasciarlo a disposizione di chi non può permetterselo è nata a Polla, in provincia di Salerno, grazie al libraio Michele Gentile. « I fruitori più assidui di questo servizio sono i ragazzi »
15 AGOSTO 2022 – di Maurizio Di Fazio
Mutuare una formula di successo germogliata nella stessa regione (la Campania), adattandola a un oggetto sempre più prezioso e non sorseggiabile come il caffè. La buona pratica del “Libro Sospeso” compie vent’anni. Sulla falsariga dell’iniziativa decollata nei bar di Napoli, pensata per chi non potrebbe permettersi altrimenti una tazzina fumante, qualsiasi cliente ha potuto così acquistare un volume e lasciarlo a disposizione dei lettori meno abbienti. Sensibilità collettiva e solidarietà circolare e dal basso.
Il progetto ha preso le mosse nel 2002 a Polla, in provincia di Salerno, prima di diramarsi qua e là nella penisola. A lanciarlo per primo il libraio Michele Gentile, dalla sua plancia di osservazione del mondo, il suo posto delle rose, l’“Ex libris cafè”. Solo nella piccola cittadina del salernitano sono stati fin qui intorno ai 20 mila i libri donati. Da gente del luogo e in arrivo da mezza Italia, “da Torino a Catania, occasionali e fedelissimi. Ora sono state installate delle autentiche case del Libro Sospeso nei comuni di Pertosa e Caggiano”.
La sua idea nacque un po’ per caso, “o per fortuna, non fu figlia di una strategia precisa – racconta oggi Gentile a Repubblica -. Incise la disperazione di averle già provate tutte e i risultati erano i medesimi: dei libri non voleva saperne più nessuno”. Ed eravamo ancora all’alba della rivoluzione digitale, delle annesse trasformazioni profonde nel modo e nelle forme di approcciarsi a una pagina scritta più o meno autosufficiente. I fruitori principali di questo servizio virtuoso sono i ragazzi. Gli adulti arrancano molte posizioni indietro. Buone speranze, insomma, all’orizzonte, con buona pace degli oracoli di sventura.
“I bambini e gli adolescenti sono i più entusiasti, anche perché tutto si palesa sotto forma di gioco”. Gentile allude allo spin-off “Non rifiutiamoci un libro sospeso”, un testo in cambio di ogni bottiglia di plastica e lattina d’alluminio portata in libreria. Negli ultimi cinque anni sono stati raccolti e avviati al riciclo 7,5 quintali di alluminio e 7 quintali di plastica a fronte di 5 mila libri. Della serie, quando il fine giustifica i mezzi.
Il dilagare dei social network non sarebbe d’intralcio, anzi farebbe da moltiplicatore esponenziale della bontà di un’iniziativa che ha preso a diffondersi in tante altre librerie e città tricolori. Comprese le metropoli. Si stima che grazie alle reti spontanee intessute sia online che offline stiano stati oltre 500 mila i volumi offerti lungo tutto lo stivale.
“Il problema è cosa vogliamo ricavare da questo paese: bisogna riprendere a investire in istruzione e diffusione del libro e conferire alle librerie il rango di presidi culturali – conclude Michele Gentile -. Tra alti e bassi, il libro avrà sempre un peso insostituibile, il digitale non sostituirà mai la melodia della carta”. I vent’anni del Libro Sospeso sono festeggiati a Polla in questa prima parte d’agosto in occasione di “R…estate Ragazzi”, con un’area dedicata.
Trecentosessanta atleti provenienti da 24 nazioni del mondo e i campioni olimpici della specialità che tornano a Mondello. Dal 3 al 9 ottobre torna a Palermo il campionato mondiale Windsurfer, la rassegna sportiva della Iwca Internationational Windsurfer Class Association, organizzata dal circolo dell’Albaria che quest’anno festeggia 40 anni.
In gara ci saranno 360 sportivi, 298 uomini e 62 donne, a cui si aggiungono le wild card da assegnare. Nel golfo sono attesi nomi che hanno fatto la storia delle tavole a vela, da campioni olimpici ad atleti iridati che rappresentano tutti i continenti. La spiaggia palermitana sarà un grande teatro a cielo aperto, dalla zona di piazza Valdesi al molo di punta Celesi, ma tutta la costa vivrà una settimana con tante attività collaterali.
« Ogni anno a fine escursione vedo i partecipanti con lo sguardo illuminato. Ringraziano per quanto hanno scoperto camminando nelle stesse zone in cui si muovevano i partigiani della brigata Giustizia e Libertà ‘Montagna’. Con l’iniziativa ‘Sentieri partigiani’ sì dà importanza a questi luoghi, il turismo diventa consapevole, e non solo da un punto di vista ambientale. I luoghi vanno vissuti ». Lo storico e scrittore Pier Giorgio Ardeniracconta così le emozioni provate al termine della camminata ‘Sentieri partigiani’, organizzata dalla casa editrice Pendragon e dalle guide escursionistiche della cooperativa Madreselva.
Quest’anno, per la prima volta, sono in calendario due date: una già svolta il 13 agosto, l’altra il 20 agosto, con due percorsi diversi, uno più facile e l’altro più impegnativo. Un’iniziativa che ruota attorno al libro di Ardeni, « Cento ragazzi e un capitano », il primo a raccontare la Resistenza in Appennino, grazie alla incessante raccolta di documenti e testimonianze dei protagonisti.
(1) rancio : [gergo militare] pasto distribuito ai soldati
« La Resistenza fu una scelta morale »
« Ho cercato di raccontare la vita di tutti i partigiani della brigata, di citare tutte le persone coinvolte », spiega Ardeni. « Questo libro negli anni è rimasto un punto di riferimento, perché non esisteva un volume sulla guerra in Appennino, che entrasse nei dettagli degli episodi e dei protagonisti ». Un lavoro analitico che « pur essendo un libro di storia, non un romanzo storico » restituisce la dimensione umana ed emotiva dei partigiani che combatterono nella zona di Gaggio Montano.
« Il compito dello storico è raccontare i fatti, darne una spiegazione: solitamente non trova spazio la dimensione del dolore, del tormento nel compiere certe scelte. Dalle biografie di questi uomini », sottolinea Ardeni, « emerge invece che la Resistenza per molti fu una scelta morale prima ancora che politica: era la reazione a vent’anni di soprusi. Per molti che non era politicizzati fu una scelta naturale, anche se comportava dei rischi per la loro vita ed era fonte di tormento: dalla documentazione raccolta affiora tutta la dimensione umana di questa vicenda ».
« Sentieri dove si è sofferto e combattuto »
Il lavoro di ricerca è durato quattro anni, ma dalla prima edizione il volume si è arricchito di nuovi contributi. « Ho compiuto ricerche negli archivi dell’Anpi, dell’Istituto Parri, ho avuto accesso agli scritti di Francesco Berti Arnoaldi Veli, ai diari di suo fratello 17enne che si unì alla brigata. E’ stato un lungo lavoro di ricerca di testimonianze, di colloqui con le persone ancora in vita: vi sono stati momenti difficili ed altri molto emozionanti, quando per la prima volta le persone hanno condiviso quanto vissuto lottando ».
Emozioni che attraversano il libro e che si provano camminando nelle stesse zone che fecero da scenario a battaglie, atti eroici, eccidi. « Non può non colpire, quando si arriva al rifugio Segavecchia, scoprire che quasi ottant’anni fa era la capanna in cui si erano rifugiati i partigiani, o passare accanto a una casa e ricordare che lì arrivarono i tedeschi, fecero uscire gli abitanti e poi li trucidarono. Chiunque di noi vada per quei sentieri non ritrova oggi tracce di questi episodi sanguinosi, per questo è importante restituire questa dimensione: oggi si va in montagna per divertirsi e rilassarsi, ma qui si è sofferto e combattuto. Non è turismo: qui si cerca di restituire a questi luoghi il loro significato pieno ».